Nel 2023 l’europa ha contribuito all’emissione del 6,3% di Co2 a livello mondiale. Stati uniti al 12% e Cina 34%. Noi per per portarci al 4% ci siamo infilati in una decrescita infelice sin dal principio. Si noti bene che il – 2% eventuale di Co2 non emessa non avrà alcuna conseguenze benefica dato che Cina e Usa continueranno con ritmo raddoppiato da qui a breve. La Cina produce prodotti che tutti noi utilizziamo compriamo e vogliamo. L’inquinamento è semplicemente delocalizzato. Con una differenza non di poco conto, cioè la mancanza totale di competitività. Per esempio: la BYD cinese, ha un debito di 44 miliardi di dollari garantito dal governo cinese. Qui invece qualsiasi costruttore europeo con un debito del genere dovrebbe portare i libri in tribunale. Si guardi finalmente ai dati di fatto: la Cina investe massicciamente anche nel cercare di ridurre le emissioni e giá da qualche anno é diventata leader mondiale sia nelle rinnovabili che nelle auto elettriche, conquistando fette sempre piú ampie di mercato globale. Gli USA di Trump con i dazi in divenire hanno deciso di puntare sul mercato interno, e costringere il mercato europeo a prezzi triplicati, scarse performance ed attese assurde per le consegne. E’ quanto mai evidente che l’Europa non ha una strategia economica in nessun contesto, stretta come è fra incudine e martello. Si é fatta demolire dalla Cina in termini di competitivitá. Non ha una inntelligence interna tale da garantire la sicurezza sui gasdotti degli ormai ex fornitori russi. Ed ora, con Trump e Musk seduti nella stanza ovale, non ha assolutamente la forza di rispondere alle pretese di aumento dei costi del racket in mano alla Nato. Mettersi ancora nelle mani di Rutte e Von Der Leyen significa proprio non volersi bene.